Per la cura delle nostre piante sul balcone, in casa o nel nostro giardino, spesso ci preoccupa il fatto di dover ricorrere – per mantenerle in salute o per farle vivere il più a lungo possibile – a fertilizzanti chimici poco salutari sia per noi che per loro (specie se sono piante commestibili o da frutto).
In realtà, però, una soluzione efficace a questo problema ci è fornita direttamente dalla natura: la maggior parte delle piante per proteggersi dagli attacchi degli insetti, produce infatti delle sostanze chimiche. Tra le centinaia prodotte dall’albero di Neem, una in particolare, l’azadiractina, è un regolatore della crescita e ha un’azione fortemente deterrente contro l’alimentazione e l’ovodeposizione da parte degli insetti parassiti.

Ma cos’è il Neem?

Neem è il termine che identifica l’Azadirachta indica, un albero tropicale sempreverde alto fino a 20 metri nativo del sud-est asiatico ed in seguito introdotto in varie regionali tropicali del pianeta.
Le testimonianze dell’uso di questa pianta nella storia sono antichissime: già dal IV secolo a.C. nei testi ayurvedici indiani si parla del Neem nei termini di “cura di tutti i malanni”, “ciò che tiene lontane le malattie” e ancora oggi nei villaggi rurali indiani è noto come “la farmacia del villaggio”.
A cosa si devono quindi questi appellativi?
Tutte le parti del Neem (radici, corteccia, lattice, germogli, foglie, frutti, semi) hanno numerosissime proprietà medicamentose che hanno portato gli indiani a farne uso per secoli per la cura di disturbi differenti e che recentemente hanno interessato anche gli studiosi, i quali sono attualmente impegnati in una serie di ricerche volte a mettere in luce le centinaia di composti attivi che è in grado di produrre e a determinare il ruolo di ogni singolo composto chimico.

Le sue proprietà di antibatterico e antifungino, detossificante, antinfiammatorio, antimicrobico, esfoliante, antipiretico ed antidiuretico fanno del Neem un prodotto largamente utilizzato per la cura della pelle e dei capelli in una varietà di lozioni, creme, saponi e cosmetici, per la preparazione di farmaci adatti al trattamento di diabete, artrite, malattie del sangue e problemi digestivi, ma anche e soprattutto nel mondo agricolo, con una grandissima varietà di funzioni.

Il frutto del Neem, infatti, è una drupa simile all’oliva che contiene uno o due semi dai quali si estrae, per premitura, l’olio di Neem – repellente naturale agli insetti terricoli e ai nematodi – che permette di prevenire l’uso di insetticidi nocivi alle piante e al terreno.
Il residuo della premitura dei semi, detto panello o cake, conserva al suo interno un’alta percentuale di sostanze attive le quali trovano un crescente impiego nella protezione e nella nutrizione delle piante. Il panello di Neem, infatti, è una sostanza vegetale che possiede un’alta percentuale di azoto organico, fondamentale per la struttura fisica dei terreni. Inoltre, ha la proprietà di rallentare la nitrificazione dell’azoto nel terreno, processo naturale che porta alla formazione dell’azoto nitrico che, se disponibile in eccesso, viene trattenuto negli ortaggi da foglia e nelle aromatiche, rendendo questi prodotti  - una volta assunti - nocivi per la salute.
Oltre a ciò, una ricerca dell’Università “La Sapienza” di Roma ha dimostrato che l’uso del panello di Neem ha un effetto tossico sulle larve della zanzara tigre in quanto ne interrompe il ciclo di sviluppo nell’acqua di ristagno del sottovaso.

I prodotti a base di Neem, dunque, sotto forma di concimi ed oli, forniscono un’azione naturale e non provocano danni o altre spiacevoli conseguenze né alle coltivazioni trattate né all’ecosistema di cui fanno parte. Sono dunque un’ottima soluzione per la coltivazione e la cura di prodotti completamente biologici, sani dal punto di vista alimentare e per il rispetto dell’ambiente, che non viene in alcun modo inquinato durante la loro produzione e il loro utilizzo.

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